Ieri pomeriggio presso La Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli c’è stata la presentazione del nuovo libro del sociologo Domenico De Masi, dal titolo “Tag, le parole del tempo”. Nel corso della presentazione, abilmente condotta dal giornalista Francesco Durante, il professore ha motivato, con la piacevolezza narrativa che gli appartiene, la scelta di alcune delle “parole chiave” più identificative della società postmoderna. Ventisei parole, ciascuna per lettera dell’alfabeto, per accompagnare il lettore in questa fase di disorientamento e fornirgli nuovi spunti di riflessione. “Aforisma”, “Bellezza”, “Creatività”, ma anche “Interpretazione”,”Lavoro”, “Media”, senza tralasciare “Napoli” e “Roma”, due città alle quali ha dedicato gran parte della sua vita.
De Masi si pone come un esploratore che, con curiosità e gioia, scopre le meraviglie celate dietro la semplicità apparente di ciascuna parola. Affronta temi nodali della nostra cultura invitandoci ad avere una visione più ampia e a pensare oltre gli schemi, ricordandoci che: “L’umanità è composta da 7 miliardi di cervelli” e che “lo sviluppo della rete ci ha aperto a infinite possibilità, l’importante è non restarne fuori“. A proposito di “Ecosistema” parla della ricchezza che nasce dall’incontro di fattori diversi, partendo dal Edge effect fino ad arrivare alla composizione dei gruppi creativi e allo sviluppo del Brasile, esempio eccellente di melting pot di culture.
Nell’era in cui la precisione è affidata alle macchine, che tolgono all’uomo l’incombenza della fatica, provocando la dilatazione del tempo libero, è necessario ripensare a un modello che ponga al centro il primo vero obiettivo dell’essere umano, la felicità. Per riuscirci occorre acquisire la consapevolezza che per raggiungerla bisogna uscire dalle convenzioni e dagli stili di vita consolidati che ci rendono infelici, in vista di una “nuova idea di libertà”.