Come diventare costanti: tecniche e suggerimenti pratici

come diventare costanti

La costanza è la qualità irrinunciabile da sviluppare per raggiungere obiettivi di valore. Sono sicura che ti sarà capitato di incontrare persone di grande talento che hanno uno stile di vita poco adatto a valorizzarne le potenzialità. Sono tanti i professionisti o gli artisti bloccati nella propria zona di comfort e privi dell’ organizzazione necessaria per esplodere e ottenere il successo che meritano. Molto spesso si tratta di personalità brillanti con idee favolose ma che non hanno la perseveranza di farle sbocciare. Personalmente ho conosciuto molti creativi che alternano periodi in cui la loro produttività è alle stelle a momenti di totale inattività. Ma il successo non ha a che fare tanto con l’ispirazione quanto piuttosto con la capacità di fare quello che serve – anche un po’ – ma ogni giorno, con tenacia.

Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza e la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; noi possiamo trasformare noi stessi.
DALAI LAMA

Quando ho iniziato a lavorare come copywriter freelance mi sono chiesta cosa trasformasse un appassionato in un professionista e la risposta che ho trovato è stata quella che immagini: la costanza. Questa parola magica è stata un nervo scoperto su cui ho dovuto lavorare con convinzione per riuscire ad ottenere dei risultati significativi nella vita e nel lavoro. Ma bando alle chiacchiere, come sai mi piace essere pratica e in questo post desidero fornirti alcuni suggerimenti utili per diventare più costante e supportarti nella tua crescita personale e professionale. Cominciamo?

come allenare la costanza

Due semplici esercizi per allenare la costanza

  1. Comincia bene la tua giornata. Prima di andare a dormire chiediti cosa vuoi ottenere domani e, sulla base della risposta, scrivi una lista con le attività da svolgere il giorno dopo (massimo cinque). Lo scopo di questo esercizio è svegliarti con le idee chiare e iniziare la tua giornata col piede giusto. Dedica attenzione al momento del risveglio: fa’ che la colazione sia un rito di benessere, ascolta una musica che ti accende l’anima e leggi qualche riga di un libro che ti ispira. Mantieni il focus sugli obiettivi che vuoi raggiungere e metti azione.
  2. Prendi un calendario e cancella ogni giorno in cui hai portato a termine il tuo compito. Ho usato questo sistema all’ università e mi ha aiutato tantissimo. Nel mio studio ho ancora il foglio che mi ha motivato a finire gli studi con tutte le cancellature del caso per ricordarmi che quando mi metto in testa qualcosa ho tutte le carte in regola per riuscire. Funzionava così: su un foglio bianco avevo scritto la lista degli esami mancanti per raggiungere la laurea, ogni volta che superavo un esame non vedevo l’ora di tornare a casa e depennarlo dall’ elenco. Se hai dubbi sull’ efficacia di questo metodo ti invito a provare; quando prendiamo un impegno con noi stessi il cancellare su carta equivale a riconoscere i nostri progressi anche a livello visivo e questo è super gratificante.
lavorare con costanza

Un trucco furbo per raggiungere i tuoi obiettivi in modo semplice

Il segreto per essere costanti è introdurre una nuova attività all’ interno di una routine giornaliera un po’ alla volta e ripeterla fino a quando quel comportamento si trasforma in un’abitudine. Il principio è molto semplice: quando alcuni processi diventano automatici richiedono uno sforzo minore per essere portati a termine e raggiungere gli obiettivi prefissati risulta naturale. L’effetto traino consiste nell’ inserire il nuovo compito accanto ad un’abitudine già consolidata per supportare in modo più facile il cambiamento. Ti faccio un esempio pratico vissuto personalmente. Ho scoperto che l’Oil pulling è una pratica disintossicante che in pochi giorni sbianca i denti e rende la pelle più luminosa. Desideravo inserirla nella mia routine mattutina e fare in modo che diventasse un’azione naturale, come lavarsi la faccia. Ho avuto un’idea: ho agganciato questa pratica al momento in cui vado in cucina e accendo il bollitore per prepararmi il tè. Quindi metto l’acqua a riscaldare e nel frattempo mi metto un cucchiaino di olio di cocco in bocca (questo è il modo in cui si fa l’Oil pulling a casa Scafarelli!) e intanto che preparo la colazione faccio qualcosa che fa bene al mio corpo in modo semplice e senza pensarci troppo.

come mantenere la costanza

Cosa fare per essere più costanti?

Capire il perché desideriamo raggiungere un obiettivo (perdere quel rotolino sul girovita, trovare nuovi clienti, scrivere un libro, vincere quella competizione sportiva) ci offre la spinta per andare avanti, ma è un piano d’azione ben studiato che ci aiuta a mantenere il ritmo e a perseverare. L’atteggiamento mentale con cui ci approcciamo al nostro programma è fondamentale, a questo proposito “fatto è meglio che perfetto” è una frase magica. Il mio invito è quello di trovare un equilibrio tra perfezionismo e menefreghismo: se sei a dieta e hai mangiato un cioccolatino non buttare alle ortiche tutto quello che hai ottenuto concedendoti anche una fetta di torta e tre muffin. Sii flessibile ma resta fedele all’ impegno che hai preso con te perché ricorda, l’unica persona che ha il potere di cambiare la tua vita sei proprio tu.

COME SI SCRIVE UN’ EMAIL EFFICACE?

Nel mondo esistono oltre 4 miliardi di account email, praticamente uno ogni due abitanti del pianeta.

Dedichiamo il 28% del tempo lavorativo alla posta elettronica, che è il mezzo di comunicazione più utilizzato in azienda.

Il fatto di poter essere raggiungibili da tutti in modo semplice ha prodotto un flusso di comunicazione abnorme e la gratuità dell’email ha fomentato lo sviluppo dello spam.

Gran parte dei problemi lavorativi potrebbero essere evitati scrivendo meglio.

È raro trovare email scritte in modo lineare, sintetico ed efficace. Per lo più scriviamo troppi messaggi, spesso inutili, con approcci sbrigativi e toni talvolta inopportuni. Se a questo aggiungiamo che le email vengono lette durante gli impegni lavorativi tra una telefonata e una riunione è probabile che anche la soglia di attenzione del destinatario sia piuttosto bassa.

come si scrive un'email efficace

10 SUGGERIMENTI PER SCRIVERE UN’EMAIL EFFICACE:

  1. Scrivete solo se serve.
  1. Se avete intenzione di lamentarvi di qualcosa con un vostro collega fategli prima una telefonata per chiedergli chiarimenti. Mettere per iscritto una lamentela equivale a formalizzare un reclamo e farvi un nemico.
  1. Siate educati. State entrando nella vita di una persona, fatelo con rispetto.
  1. Se dovete scrivere un’email delicata chiaritevi le idee utilizzando uno schema per punti. Chiedetevi: “Cosa devo dire e in che ordine?”
  1. Siate brevi. Solo il 15% degli utenti legge un’ email per intero. Ricordatevi la regola delle tre C: Concisa, Cortese e Convincente.
  1. Scrivete l’oggetto della email. Deve essere chiaro, attraente e preciso. La precisione dell’ oggetto vi aiuterà a ritrovare l’email nei motori di ricerca della posta anche molto tempo dopo la scrittura.
  1. Non scrivete in stampatello, potreste facilmente finire nello spam.
  1. Staccate le righe quando concludete un argomento, vedere uno spazio bianco rende più stimolante la lettura.
  1. Se avete più cose da comunicare utilizzate un elenco numerato, aiuterà il vostro interlocutore a rispondervi punto per punto.
  1. Evitate fondi colorati con disegnini e ghirigori, l’email è uno strumento di lavoro!

RISVEGLIA LA TUA INTELLIGENZA CREATIVA IN 7 MAGICI STEP

keep calm mary poppinsViviamo in un mondo complesso che viaggia alla velocità della luce. Siamo chiamati ad essere pronti in ogni momento a prendere decisioni e a risolvere problemi in modo rapido ed efficace. L’esperienza serve ma per trovare risposte brillanti e surfare alla grande sulle onde del cambiamento occorre essere creativi. Come?

Ecco 7 magici step per risvegliare la tua intelligenza creativa:

1. CIRCONDATI DI PERSONE STIMOLANTI. Ci sono due tipi di persone: quelle che ti danno energia e quelle che te ne sottraggono. Proteggi i tuoi neuroni , allontana gli individui che fanno della lamentela il loro stile di vita ! Frequenta persone in grado di ispirarti, che ti trasmettano positività, con le quali poter scambiare idee e crescere insieme.

2. ROMPI IL CIRCOLO DELLE ABITUDINI. Impara qualcosa di nuovo. Esplora nuove strade. Trova nuovi modi per fare le cose di tutti i giorni. Così facendo attiverai nuove connessioni neurali allenando il “pensiero laterale”, responsabile della creatività.

3. METTITI NEI PANNI DEGLI ALTRI. L’empatia, oltre a favorire le relazioni, ci aiuta a vedere il mondo da prospettive sempre diverse, offrendoci l’opportunità di scoprire nuovi interessanti punti di vista che non avremmo mai potuto esplorare restando chiusi nel nostro mondo.

4. KEEP IT SIMPLE! ovvero: Semplifica! La sfida più ardua per chi si occupa di comunicazione è riuscire a rendere semplici i concetti da comunicare. SEMPLICITÀ = CHIAREZZA=EFFICACIA.

5. IMPARA A FARE DOMANDE. Le domande sono lo strumento più potente che abbiamo per comprendere il mondo. Le domande giuste ci aprono la strada che ci condurrà ai risultati. Quali sono le domande giuste? Le domande aperte: Cosa? Chi? Come? Quando? Perché? Con chi? Quante volte? Per quanto tempo? Con quali mezzi? Dove?

bottiglie lampade6. ALLENA LA FANTASIA. Esercitati ad usare l’immaginazione. Scegli un oggetto comune e prova ad immaginare i modi alternativi in cui potresti utilizzarlo: ad esempio una bottiglia di vetro può diventare una lampada, un matterello per stendere la pasta di pane, un vaso per i fiori, un oggetto di design ecc.

7. COSTRUISCI MAPPE MENTALI.  L’efficacia delle mappe mentali risiede nella capacità di sfruttare appieno la facoltà del cervello di associare le idee per generare nuove prospettive e informazioni. Per saperne di più leggi STIMOLARE LA CREATIVITÀ CON LE MAPPE MENTALI .

L’immaginazione è più importante della conoscenza.

Albert Einstein

#STORIE: ALLA RICERCA DELLA BELLEZZA

Adoro Napoli. È una città ricca di fascino, tradizione e cultura. Una città dalle forti contraddizioni: il salotto buono a Posillipo e il degrado nero in periferia.

Vi racconto una storia.

A Napoli c’è un quartiere di nome Barra, che conta 40.000 abitanti, gran parte dei quali sono giovani. A Barra manca un teatro, un cinema e qualsiasi altro centro di aggregazione. Barra è il quartiere di Napoli con la percentuale più alta di sfruttamento minorile e di dispersione scolastica. I bambini che non vanno a scuola vengono utilizzati dalla camorra perché non sono imputabili. A proposito di questo, Giancarlo Siani raccontava di un bambino che seguiva il boss portandogli la pistola per non fargli avere problemi.

In questo quadro grigio scuro c’è un sognatore audace che colora di giallo la vita dei ragazzi di questo quartiere insegnando loro l’arte e la bellezza. Con dei trampoli, una chitarra e una bruciante voglia di fare.

copertina-iqbal

Lui è Giovanni Savino ed è il presidente de Il Tappeto di Iqbal, cooperativa sociale che dal 99 lotta contro la mafia e lo sfruttamento minorile.  Incontro Giovanni stamattina al Chiostro di San Marcellino, dove è stato invitato dall’ Università di Bath per raccontare dei suoi ragazzi. Ragazzi come Marco Riccio, che a soli 23 anni è stato definito “il miglior cittadino italiano” in Europa, attualmente vice presidente della cooperativa. O come Pietro Esposito che, con il calore della sua voce, in un attimo infrange il freddo formalismo della platea. Come loro altri 15 ragazzi sottratti alla camorra che, grazie al progetto del circo sociale, hanno sviluppato la consapevolezza che una strada alternativa esiste ed è possibile anche per loro.

È la strada della bellezza.

Il circo sociale vince perché si basa sulla resilienza. Con poche cose si può costruire bellezza. I ragazzi sono attratti dalla malavita per il rischio, vogliono sentirsi grandi.  Noi lavoriamo con il rischio positivo. Li sfidiamo a salire sui trampoli e facciamo capire loro che anche l’arte può renderli protagonisti”.

Il progetto di Giovanni prevede l’apertura di un tendone da Circo, luogo autofinanziato per

poter fare arte e bellezza, ma soprattutto per lavorare per togliere le perle ai porci con o senza cravatta”.

A sostenere Il tappeto di Iqbal nomi celebri della cultura e dello spettacolo come Jacopo Fo, Stefano Benni, David Larible, Paolo Rossi e tanti altri da ogni parte del mondo. Il circo sociale di Barra è entrato nel circuito mondiale di Le Cirque du Soleil e lavora con Save the Children per importanti progetti di tutela dell’infanzia.

Sostieni Il tappeto di Iqbal

 

“Per lottare contro la mafia non bisogna prendere soldi.

Per lottare contro la mafia occorre portare risultati concreti.

Per lottare contro la mafia bisogna diffondere cultura ed educazione”.

 

Giovanni Savino

 

Ma chi era Iqbal?

Iqbal Masih era un bambino pakistano nato nel 1983 in una famiglia molto povera. A soli quattro anni fu venduto da suo padre ad un commerciante di tappeti per saldare un debito di 12 dollari. Costretto a lavorare in condizioni disumane per 12 ore al giorno, Iqbal riuscì a fuggire e riprese a studiare. Nel 1993 cominciò a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla schiavitù infantile e partecipò ad una campagna per boicottare i tappeti pakistani e mettere sotto pressione le autorità di Islamabad. Un anno dopo, a soli 11 anni,  fu insignito del premio Reebok Human Rights Award dall’ Università di Boston. Grazie alla miccia innescata da Iqbal, l’attivismo locale e la pressione internazionale provocarono la chiusura di molte fabbriche di tappeti. Era Pasqua e Iqbal giocava sulla spiaggia quando fu ucciso da quella che è stata definita “la mafia dei tappeti”.

La sua morte ha posto il tema del lavoro minorile al centro dell’attenzione mondiale e Iqbal è diventato il simbolo della lotta allo sfruttamento.

GESTIONE DEL TEMPO PER FREE LANCE IMPACCIATI – Parte II: Strumenti pratici

Buongiorno amici, oggi riprendiamo il discorso della gestione del tempo attraverso strumenti pratici che vi aiuteranno ad acquisire maggiore consapevolezza del modo in cui vivete le vostre giornate e a riappropriarvi della risorsa più importante che abbiamo a nostra disposizione: il TEMPO!

  1. Azione!

Lo ammetto sono una fan delle liste. Del resto sono una grafomane dichiarata, per cui va da sé che scrivo su qualsiasi superficie mi capiti a tiro. Tuttavia sarà capitato anche a voi, spinti dai migliori propositi di questo mondo, di creare elenchi lunghissimi di “cose da fare” e di portare a compimento solo 3 o 4 dei punti presenti sulla lista.

lista delle priorità

Ecco l’idea da un milione di dollari:

Prima di andare a dormire scrivete SOLO 5 cose da fare domani. E FATELE.

Non 10, non 15, non 8. SOLO le 5 cose più importanti da fare.

Lo so, sembra SEMPLICE, ma proprio perché è semplice farlo è semplice anche non farlo. Rileggete i primi 3 punti della prima parte dell’articolo (Gestione del tempo per free lance incasinati – Parte I) , individuate le priorità e agite!

  1. Definite le priorità.

Abbiamo tutti la stessa quantità di ore in una giornata, il segreto sta nel rendersi conto che non bisogna gestire il tempo ma noi stessi. Non siamo stati creati per fare tutto subito. Ci sono molte più cose da fare di quante mai potremmo farne in un solo giorno. Si tratta di scegliere cosa fare e cosa no. Il dottor Steven Covey ha ideato uno schema per aiutare le persone ad individuare le priorità. Fate una lista di cose da fare e attribuite a ciascuna attività un punteggio da 1 a 10 in base all’ urgenza e all’ importanza. Per es. questa è la mia:

gestione del tempo

Poi disegnate una tabella con 4 quadranti come questa:

tabella gestione del tempo

Prendetevi il tempo di pensare a cosa è davvero importante e cosa non lo è e mettetelo in agenda.

Scrivendo e programmando rimarrete stupiti dalla quantità di cose che riuscirete a fare e del tempo libero che avrete guadagnato!

  1. Gestite le distrazioni.

Riprendete lo schema di prima. Nel quadrante “Da ignorare” inserite tutte le attività che vi fanno perdere tempo. Pensateci un momento. Quanto tempo sprechiamo in attività che ci allontanano da ciò che amiamo realmente solo perché non sappiamo dire NO?

Imparate a riconoscere i LADRI DI TEMPO.

RICONOSCERE E NEUTRALIZZARE I LADRI DI TEMPO IN POCHE SEMPLICI MOSSE

I LADRI DI TEMPO sono persone che ci portano via tempo ed energie che potremmo utilizzare per fare quello che vogliamo davvero. Come identificarli? Come sconfiggerli? Ecco un  breve prontuario per imparare a gestirli:

Il LOGORROICO: monopolizza il vostro tempo per ore chiacchierando di cose che non vi interessano.

SOLUZIONE: Se evitate di aprire la conversazione, non avrà modo di “allargarsi”. Rispondete senza dargli modo di ampliare il discorso, si seccherà e migrerà verso altri lidi alla ricerca di qualcuno che gli dia corda.

logorroico

IL LAMENTOSO: vuole essere compatito. Cerca qualcuno che lo assecondi e, una volta trovato, si sentirà autorizzato a raccontargli tutti i suoi problemi prosciugando le sue energie. Volete essere voi i fortunati?

SOLUZIONE: Ditegli in modo cortese che non avete tempo per parlare, che siete in ritardo e che avete molte faccende da portare a termine.

lamentoso

IL FAN: Cerca consigli. Vi ha dimostrato la sua stima e voi, sentendovi lusingati vi siete lasciati scappare la frase: ”Per qualunque cosa, non esitare a  contattarmi”. Superfluo dirvi che ve ne pentirete.

SOLUZIONE: Ditegli la vostra ed invitatelo a riflettere affinché si alleni a trovare da solo la soluzione giusta.

Indipendentemente dal soggetto che avete di fronte il punto è imparare a dire di no con stile.

La nostra capacità di gestione del tempo dipende in larga parte dalla quantità di impegni verso cui ci mostriamo disponibili. Accettiamo troppo spesso, per paura di perderci delle opportunità o di deludere gli altri. Se siamo realmente motivati a trovare il tempo per fare ciò che desideriamo è NECESSARIO imparare a dire di no.

Come dire di no con stile?

La miglior dote di un abile comunicatore è l’assertività. Una persona assertiva ha la capacità di dire quello che va detto nel modo migliore. Come svilupparla? Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Usate il giusto tono di voce, calmo ma fermo. Il 70% dei conflitti deriva dal modo in cui si comunica e non dall’oggetto della comunicazione.
  2. Esprimete la vostra decisione anche attraverso i gesti, non giocherellate nervosamente ma siate sicuri. La comunicazione non verbale comunica all’interlocutore molto di più delle vostre parole.
  3. Spiegate le motivazioni del vostro rifiuto. Il NO non è “uno sgarbo personale” ma una scelta motivata da un’esigenza.
  4. Proponete eventuali alternative al vostro interlocutore. Dimostrategli che, nonostante gli abbiate detto di no, siete interessati ad aiutarlo a trovare una soluzione.
  5. Cercheranno di farvi cambiare idea, difendete le vostre scelte. Mostrando di rispettare voi stessi vi guadagnerete il rispetto degli altri.

GESTIONE DEL TEMPO PER FREE LANCE INCASINATI – Parte I

gestione del tempo

Una delle difficoltà più frequenti che ci troviamo ad affrontare nel momento in cui decidiamo di metterci in proprio riguarda la gestione del tempo. Possiamo pensare di avere solo 24 ore oppure renderci conto di avere addirittura 24 ore a nostra disposizione. È una questione di prospettiva.

Come diceva Henry Van Dyke:

Il tempo è troppo lento per chi soffre, troppo breve per chi gioisce, troppo lungo per chi aspetta”.

Senza girarci troppo intorno voglio condividere con voi alcune strategie per sconfiggere le perdite di tempo guadagnando qualche ora per fare quello che vi pare.

  1. Trovate la motivazione che fa per voi.

È possibile trovare il tempo per qualsiasi cosa a patto che la desideriamo davvero. Talvolta siamo così presi dal nostro quotidiano che confondiamo l’attività con la produttività, perdendo di vista i nostri reali obiettivi.

Il modo in cui impieghiamo il nostro tempo determina la qualità della nostra vita e influisce sui risultati che otteniamo nel lavoro, in famiglia e nel tempo libero.

Quando penso di non avere abbastanza tempo mi focalizzo sulle attività che voglio intraprendere e sul perché desidero farlo. Funziona!

  1. Imparate dal Feng Shui.

Se anche la vostra scrivania è colma di oggetti, fogli, libri e materiale non bene identificato, è giunto il momento di fare una bella pulizia.

Possedere troppe cose rallenta la nostra attività quotidiana e anziché agevolarci ci fa sprecare tempo ed energia.

Create due pile: “Cose da buttare” e “Cose da archiviare” e siate determinati a liberarvi del superfluo.  Gettate tutto ciò che non usate, lo spazio che guadagnerete vi farà risparmiare minuti preziosi per dedicarvi a quello che amate davvero.

  1. Fatelo subito!

La tendenza a rimandare è una delle trappole più diffuse e pericolose in cui possiamo incappare quando lavoriamo da free lance. Abbiamo scelto di lavorare autonomamente per avere la piena gestione del tempo a nostra disposizione, perché mai dovremmo stressarci?

Per ottenere dei risultati efficaci dobbiamo imparare ad autogestirci trovando il giusto equilibrio tra disciplina e tempo libero.

Vi dico il mio metodo, semplice e veloce. Quando ho da fare qualcosa e so che potrei cedere alla pigrizia e rimandarla, agisco subito. Just do it!

To be continued….

DUE SEMPLICI TRUCCHI PER VINCERE LO STRESS E MIGLIORARE LA CONCENTRAZIONE

Tutti i santi giorni siamo presi da mille impegni, la routine ci deprime e il tempo da dedicare a noi stessi è una chimera. Una delle parole più ricorrenti nel nostro vocabolario è “STRESS”. Ma cos’è lo stress?

Lo stress è la risposta del nostro organismo alla pressione  che riceve da diversi tipi di stimoli, che possono essere fisici, mentali, sociali o ambientali (la fatica, gli impegni di lavoro, gli obblighi, le richieste del contesto in cui viviamo). Ci sono due tipi di stress:

L’ EUSTRESS: è lo “STRESS BUONO”, ossia la stimolazione fisiologica che ci induce a produrre risultati maggiori, utilizzando al meglio le nostre risorse fisiche e mentali.

IL DISTRESS: è la componente negativa dello stress, la risposta dell’organismo che produce debolezza e genera angoscia, panico e paura, rendendoci improduttivi.

stress

Quando non riusciamo a gestire in modo efficace questo secondo tipo di stress ci troviamo in uno stato mentale negativo che abbassa il livello delle nostre performance. Ma c’è una buona notizia: Ho scoperto che esistono dei SEMPLICI TRUCCHI PER RIDURRE LO STRESS e soprattutto MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA NOSTRA VITA. Per raggiungere i nostri obiettivi abbiamo bisogno di sviluppare due capacità:

  1. La capacità di RILASSARCI
  2. La capacità di CONCENTRARCI

RILASSAMENTO e CONCENTRAZIONE influenzano qualsiasi ambito della nostra vita, ragion per cui, saperle usare per gestire lo stress può modificare la qualità dei risultati che otteniamo.

rilassamento

Le tecniche di rilassamento sono una meravigliosa strategia che consente al nostro cervello di:

  • rallentare la sua attività per consentigli di immagazzinare nuove informazioni
  • mantenere la calma nei momenti di forte stress
  • scaricare le tensioni fisiche e muscolari in eccesso

Nella fase di rilassamento il cervello è nella condizione ideale per produrre spontaneamente pensieri associativi e intuitivi, per memorizzare e apprendere. Nonostante appaiano semplici, le tecniche di rilassamento sono molto potenti e la loro efficacia è immediata.

Il rilassamento da solo non basta. Occorre imparare a focalizzare la mente sull’attività che stiamo svolgendo. Questo farà la differenza. Infatti, non essendo innata, la CONCENTRAZIONE SI PUÒ SVILUPPARE con un po’ di attenzione e con qualche accorgimento.

concentrazione

3 SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE LA CONCENTRAZIONE:

  1. PRENDITI CURA DI TE. La concentrazione è influenzata dalle condizioni fisiologiche, come per esempio la stanchezza o la fame. Riposa a sufficienza, concediti piccole pause durante il lavoro e assicura al tuo corpo il giusto nutrimento in modo da fornire al tuo organismo l’energia necessaria per mettere in moto il cervello.
  2. INDIVIDUA L’OBIETTIVO. Sapere dove si focalizza la tua attenzione durante l’attività che svolgi è fondamentale. Quando intraprendi qualcosa chiedi a te stesso: COSA VOGLIO OTTENERE? QUALE OBIETTIVO VOGLIO RAGGIUNGERE? Formula le domande giuste e avrai le risposte giuste.
  3. TROVA IL TUO PERCHÉ. Se sposti l’attenzione sulla motivazione che ti spinge a compiere una determinata attività stabilisci un coinvolgimento emotivo immediato. Maggiore sarà il tuo coinvolgimento emotivo più alto sarà il tuo livello di concentrazione!

Perché assumere un comunicatore d’impresa?

Chiunque si metta oggi sul mercato, sia esso azienda, associazione o libero professionista, necessita di comunicare con il proprio pubblico.comunicazione d'impresa

Comunicare significa raccontare “chi sono”, “cosa faccio”, “come lo faccio” e “perché”. E soprattutto perché un cliente potenziale dovrebbe acquistare il mio prodotto/servizio nel mare infinito dei prodotti e servizi attualmente disponibili.

In un’ epoca di mercato caratterizzata dalla coesistenza di beni sovrapponibili, è determinante comprendere cosa renda il proprio prodotto/servizio differente da tutti gli altri.

Al di là delle caratteristiche tecniche, ciò che farà realmente la differenza è la modalità del racconto che s’intende utilizzare. Non a caso da un pò di tempo a questa parte si parla di storytelling, per indicare la capacità narrativa di un’impresa nel raccontarsi al suo pubblico attraverso la creazione di un mondo possibile di marca.

Molte aziende offrono prodotti e servizi di qualità ma non riescono a decollare. Perché?

Nell’80% dei casi, questo dipende da un problema di comunicazione. Gli scenari possono essere differenti.

Alcune aziende non hanno al proprio interno risorse specializzate in grado di occuparsi della gestione dei flussi di comunicazione con l’esterno. Spesso accade che affidino questo compito a personale assunto per svolgere altre mansioni e che, per mancanza di competenze specifiche, non è in grado di occuparsene adeguatamente.

In altri casi, si sottovaluta l’importanza di svolgere una costante attività di comunicazione, per cui non si dispone affatto di personale preposto a questo ruolo.

Il risultato è pressapoco lo stesso: Mancanza di un rapporto con il proprio pubblico. L’errata gestione dei flussi di comunicazione può coinvolgere differenti rami dell’impresa, ma in ogni caso inciderà sull’ obiettivo finale e si tradurrà in una diminuzione delle vendite.

Allora, cosa si fa?

Come sempre, esistono due ipotesi:

  1. L’azienda, associazione o libero professionista che sia, continua ad assecondare il proprio ego, attribuisce la diminuzione delle vendite alla crisi, incrocia le braccia e aspetta tempi migliori (che, con questo atteggiamento, difficilmente arriveranno).
  2. L’azienda, associazione o libero professionista coglie i segnali che indicano i mutamenti del mercato e si rende conto che, per rispondere adeguatamente ai nuovi scenari, necessita di un professionista in grado di supportarlo.idea imprenditore

In che modo un esperto della comunicazione può aiutare un imprenditore?

Il responsabile della comunicazione ha l’obiettivo di rendere la percezione che i clienti hanno dell’impresa quanto più vicina all’ idea che l’impresa intende dare di sé. Per farlo raccoglie le informazioni che gli serviranno per creare la storia dell’impresa, studia i bisogni del target e opera in sinergia con i vertici dell’impresa per elaborare un’offerta in grado di conquistare il suo pubblico.

L’alba di una copy.

Ogni giorno un copywriter si sveglia e sa che dovrà avere un’idea geniale.

Milioni di copy escono dal corso di laurea in Scienze della Comunicazione inseguendo un sogno.

Molti scalderanno le sedie di agenzie creative, moltissimi cambieranno strada. Pochi persevereranno e raggiungeranno il loro obiettivo: lavorare come freelance per avere la soddisfazione di dire al mondo: “Mi guadagno da vivere scrivendo”.

Ecco il punto. Il “Copywriter” è un lavoro!

mi assomiglia!

In questo periodo si sente molto parlare di STORYTELLING: Il copywriter lo impara sul campo.

Per esempio quando la mattina di Natale davanti allo specchio chiede a sé stesso: “E adesso cosa racconto ai miei parenti che a pranzo mi chiederanno: “Ma tu, di preciso, DI COSA TI OCCUPI?!?” e a quel punto, dopo aver fatto un lungo respiro hai tre opzioni:

A. “Scrivo”. E la risposta è: “Si, ma per  lavoro dico…?!?”

B. “Sono una creativa*”. E qui c’è zia Maria (come so che si chiama così? in ogni famiglia c’è una zia Maria, lo sanno tutti!) che dice:”Si lo sei sempre stata, già da piccola non facevi altro che scarabocchiare ogni cosa che ti capitasse a tiro”.

C. “Lavoro in un call center”. Risposta: “Te l’avevo detto che avresti dovuto seguire le orme di tuo padre, e fare medicina..cos’ è che hai studiato, Scienze dell’educazione?!?” (sempre meglio di Scienze delle Merendine!)

Ad ogni modo una cosa è certa. Anche se non capiranno mai che lavoro fai, ti chiederanno sempre di scrivere i loro biglietti d’auguri.

*Nota per i non addetti ai lavori: In gergo pubblicitario per coppia creativa s’intende quella costituita da un art director, banalmente detto “grafico” e un copywriter, che si occupa della parte testuale.